6.01.2011

Questo è il nostro momento, che continuino le occupazioni delle piazze e la disobbedienza

Le molteplici  concentrazioni di massa che stanno svolgendosi nelle piazze delle città e dei paesi anche dopo 15 giorni è un chiaro esempio della capacità organizzativa delle persone quando decidono di diventare protagonisti della propria vita;  superando l'apatia, la rassegnazione e la mancanza di una presa di coscienza con cui articolare risposte, per sviluppare alternative per affrontare le molteplici problematiche di cui soffre oggi tutta la popolazione: lavoratori, disoccupati /, studenti, immigrati, pensionati, precari.


Le formule organizzative sviluppate in queste manifestazioni dimostrano la fattibilità della partecipazione diretta attraverso le assemblee per decidere come convogliare le nostre aspirazioni e superare l'individualismo.

Essere attori e non spettatori e complici di un sistema basato sulla delega e sulla rappresentanza, che cancella la nostra individualità.

Assemblee, libera espressione di parola, commissioni di lavoro, responsabilità, capacità, organizzazione,  autogestione, coordinamento, gestione e visibilità sono i denti collettivi che muovono questo ingranaggio, e che sono in grado di sfidare le istituzioni e provocare una aspettativa e un dibattito pubblico ha messo in ombra la campagna elettorale e i ricorrenti contenuti della stampa nazionale e internazionale. 
Le illusioni generate dalla massiccia mobilitazione di massa non possono farci dimenticare come soggetti politici, sociali e sindacali possano pretendere di dirigerla e strumentalizzarla; hanno paura, come il governo, di perdere quel poco di legittimità che rimane ancora nella coscienza di qualche cittadino.

Le proposte e messaggi che provengono da queste manifestazioni debbono  essere analizzate in modo approfondito. Limitarsi a proporre il superamento del  bipartitismo o una modifica della legge elettorale, non ci renderà liberi né favorirà l’autonomia di ogni individuo.

Se constatiamo che le rivendicazioni si concentrano sui necessari cambiamenti sociali e politici dobbiamo constatare, allo stesso modo, che c'è una carenza di denuncia e proposta relative all’ambito lavorativo: denuncia chiara ed esplicita del ruolo che svolgono – in sintonia e collaborazione -  le istituzioni e centrali sindacali istituzionali nella “Reforma Laboral” …

La disobbedienza è l'elemento fondamentale che ha caratterizzato nei trascorsi 15 giorni  tutte le manifestazioni e le espressioni di protesta mentre grande è l’impegno, ad  una sola voce,  delle differenti delegazioni di governo e delle giunte elettorali Impegnate a reprimere e fermare gli “accampati”. Il nostro impegno invece sta nel rafforzare ulteriormente  il coinvolgimento e la partecipazione nella consapevolezza della necessità di organizzazione.  Un impulso collettivo che dimostra la nostra travolgente forza  quando siamo uniti e decidiamo di non cedere rispetto alle nostre rivendicazioni. Un battito nei nostri cuori che pompato da un risveglio di coscienza  ci deve far reagire, estendere la mobilitazione, la solidarietà e superare la paura usata dal potere come neutralizzatore della lotta. 
Dalla piazza centrale di Madrid deve materializzarsi la coscienza  che è non solo possibile ma necessario associarsi, unirsi e lottare per cambiare il nostro presente immediato e fondare, con l’autorganizzazione,  i pilastri di una società senza potere, la disuguaglianza, la repressione e la delega.

Il 22 maggio, con più consapevolezza e visibilità che mai, rispondiamo con l’astensione, perché noi stessi  abbiamo dimostrato che la classe politica né ci rappresenta né ci necessita.

Come  CNT continuiamo a partecipare, chiamando alla mobilitazione permanente e alla lotta, come  mezzo per risolvere i problemi in qualsiasi ambito della nostra vita. 

Continuare a costruire mentre disobbediamo. La protesta continua!

Di notte e giorno la lotta è mia!

Segreteria di Azione Sociale  SP del Comitato Confederale CNT  -  20/05/2011

No comments:

Post a Comment