Le molteplici concentrazioni di massa che stanno svolgendosi nelle piazze delle città e dei paesi anche dopo 15 giorni è un chiaro esempio della capacità organizzativa delle persone quando decidono di diventare protagonisti della propria vita; superando l'apatia, la rassegnazione e la mancanza di una presa di coscienza con cui articolare risposte, per sviluppare alternative per affrontare le molteplici problematiche di cui soffre oggi tutta la popolazione: lavoratori, disoccupati /, studenti, immigrati, pensionati, precari.
Le formule organizzative sviluppate in queste manifestazioni dimostrano la fattibilità della partecipazione diretta attraverso le assemblee per decidere come convogliare le nostre aspirazioni e superare l'individualismo.
Essere attori e non spettatori e complici di un sistema basato sulla delega e sulla rappresentanza, che cancella la nostra individualità.
Assemblee, libera espressione di parola, commissioni di lavoro, responsabilità, capacità, organizzazione, autogestione, coordinamento, gestione e visibilità sono i denti collettivi che muovono questo ingranaggio, e che sono in grado di sfidare le istituzioni e provocare una aspettativa e un dibattito pubblico ha messo in ombra la campagna elettorale e i ricorrenti contenuti della stampa nazionale e internazionale. Le illusioni generate dalla massiccia mobilitazione di massa non possono farci dimenticare come soggetti politici, sociali e sindacali possano pretendere di dirigerla e strumentalizzarla; hanno paura, come il governo, di perdere quel poco di legittimità che rimane ancora nella coscienza di qualche cittadino.
Le proposte e messaggi che provengono da queste manifestazioni debbono essere analizzate in modo approfondito. Limitarsi a proporre il superamento del bipartitismo o una modifica della legge elettorale, non ci renderà liberi né favorirà l’autonomia di ogni individuo.
Se constatiamo che le rivendicazioni si concentrano sui necessari cambiamenti sociali e politici dobbiamo constatare, allo stesso modo, che c'è una carenza di denuncia e proposta relative all’ambito lavorativo: denuncia chiara ed esplicita del ruolo che svolgono – in sintonia e collaborazione - le istituzioni e centrali sindacali istituzionali nella “Reforma Laboral” …
La disobbedienza è l'elemento fondamentale che ha caratterizzato nei trascorsi 15 giorni tutte le manifestazioni e le espressioni di protesta mentre grande è l’impegno, ad una sola voce, delle differenti delegazioni di governo e delle giunte elettorali Impegnate a reprimere e fermare gli “accampati”. Il nostro impegno invece sta nel rafforzare ulteriormente il coinvolgimento e la partecipazione nella consapevolezza della necessità di organizzazione. Un impulso collettivo che dimostra la nostra travolgente forza quando siamo uniti e decidiamo di non cedere rispetto alle nostre rivendicazioni. Un battito nei nostri cuori che pompato da un risveglio di coscienza ci deve far reagire, estendere la mobilitazione, la solidarietà e superare la paura usata dal potere come neutralizzatore della lotta. Dalla piazza centrale di Madrid deve materializzarsi la coscienza che è non solo possibile ma necessario associarsi, unirsi e lottare per cambiare il nostro presente immediato e fondare, con l’autorganizzazione, i pilastri di una società senza potere, la disuguaglianza, la repressione e la delega.
Il 22 maggio, con più consapevolezza e visibilità che mai, rispondiamo con l’astensione, perché noi stessi abbiamo dimostrato che la classe politica né ci rappresenta né ci necessita.
Come CNT continuiamo a partecipare, chiamando alla mobilitazione permanente e alla lotta, come mezzo per risolvere i problemi in qualsiasi ambito della nostra vita. Continuare a costruire mentre disobbediamo. La protesta continua!
Di notte e giorno la lotta è mia!
Segreteria di Azione Sociale SP del Comitato Confederale CNT - 20/05/2011
Le formule organizzative sviluppate in queste manifestazioni dimostrano la fattibilità della partecipazione diretta attraverso le assemblee per decidere come convogliare le nostre aspirazioni e superare l'individualismo.
Essere attori e non spettatori e complici di un sistema basato sulla delega e sulla rappresentanza, che cancella la nostra individualità.
Assemblee, libera espressione di parola, commissioni di lavoro, responsabilità, capacità, organizzazione, autogestione, coordinamento, gestione e visibilità sono i denti collettivi che muovono questo ingranaggio, e che sono in grado di sfidare le istituzioni e provocare una aspettativa e un dibattito pubblico ha messo in ombra la campagna elettorale e i ricorrenti contenuti della stampa nazionale e internazionale. Le illusioni generate dalla massiccia mobilitazione di massa non possono farci dimenticare come soggetti politici, sociali e sindacali possano pretendere di dirigerla e strumentalizzarla; hanno paura, come il governo, di perdere quel poco di legittimità che rimane ancora nella coscienza di qualche cittadino.
Le proposte e messaggi che provengono da queste manifestazioni debbono essere analizzate in modo approfondito. Limitarsi a proporre il superamento del bipartitismo o una modifica della legge elettorale, non ci renderà liberi né favorirà l’autonomia di ogni individuo.
Se constatiamo che le rivendicazioni si concentrano sui necessari cambiamenti sociali e politici dobbiamo constatare, allo stesso modo, che c'è una carenza di denuncia e proposta relative all’ambito lavorativo: denuncia chiara ed esplicita del ruolo che svolgono – in sintonia e collaborazione - le istituzioni e centrali sindacali istituzionali nella “Reforma Laboral” …
La disobbedienza è l'elemento fondamentale che ha caratterizzato nei trascorsi 15 giorni tutte le manifestazioni e le espressioni di protesta mentre grande è l’impegno, ad una sola voce, delle differenti delegazioni di governo e delle giunte elettorali Impegnate a reprimere e fermare gli “accampati”. Il nostro impegno invece sta nel rafforzare ulteriormente il coinvolgimento e la partecipazione nella consapevolezza della necessità di organizzazione. Un impulso collettivo che dimostra la nostra travolgente forza quando siamo uniti e decidiamo di non cedere rispetto alle nostre rivendicazioni. Un battito nei nostri cuori che pompato da un risveglio di coscienza ci deve far reagire, estendere la mobilitazione, la solidarietà e superare la paura usata dal potere come neutralizzatore della lotta. Dalla piazza centrale di Madrid deve materializzarsi la coscienza che è non solo possibile ma necessario associarsi, unirsi e lottare per cambiare il nostro presente immediato e fondare, con l’autorganizzazione, i pilastri di una società senza potere, la disuguaglianza, la repressione e la delega.
Il 22 maggio, con più consapevolezza e visibilità che mai, rispondiamo con l’astensione, perché noi stessi abbiamo dimostrato che la classe politica né ci rappresenta né ci necessita.
Come CNT continuiamo a partecipare, chiamando alla mobilitazione permanente e alla lotta, come mezzo per risolvere i problemi in qualsiasi ambito della nostra vita. Continuare a costruire mentre disobbediamo. La protesta continua!
Di notte e giorno la lotta è mia!
Segreteria di Azione Sociale SP del Comitato Confederale CNT - 20/05/2011
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