5.13.2013

Successo dello sciopero regionale della Sanità


Come preannunciato si è svolto lo sciopero regionale lombardo nella giornata dell’8 maggio promosso da tutte le sigle del sindacalismo di base presente nel settore. L’obbiettivo dello sciopero è la solidarietà alla lotta del San Raffaele, contro i licenziamenti, e a sostegno di tutte le varie vertenze nel settore, sotto pesante attacco, rivendicando un contratto unico, sia per il settore pubblico che privato.

Il concentramento per la manifestazione è stato piazzale Loreto, da dove è partito un corteo molto combattivo. Erano presenti striscioni delle varie strutture ospedaliere, tra i quali spiccava quello del San Raffaele e del “Comitato Lavoratori della Sanità” che ha svolto un importante ruolo nella preparazione di questo sciopero unitario. I colori delle bandiere indicavano le zone di particolare concentramento delle varie aree del sindacati di base e alternativi: USI – AIT, USB, Conf. Cobas, CUB, SI Cobas, Slai Cobas. Il corteo ha attraversato le vie centrali gridando slogan contro il governo centrale, il governo regionale, contro i partiti ed i padroni che speculano sulla sanità, per la difesa della Salute Pubblica, con spicheraggi che sottolineavano e articolavano questi concetti. Importante anche la presenza e partecipazioni di lavoratori/trici e compagni/e venuti da fuori, dalla Toscana, in particolare Firenze, dal Veneto. Quando si è arrivati nei pressi del Palazzo della Regione il corteo è stato bloccato, ma con strategie varie si è riusciti a raggiungere l’entrata del piazzale Lombardia, di accesso alla Regione, dove c’è stato un altro blocco del passaggio da parte dei carabinieri e delle forze di polizia, per non fare entrare il corteo. Ma la pressione dei manifestanti è stata tale e così determinata che si è riusciti ad entrare nel piazzale coperto. In questo passaggio un compagno storico dell’USI del San Carlo è stato atterrato dai poliziotti. A questo punto le forze di polizia si sono concentrate nella porta d’ingresso del Palazzo, dove i manifestanti hanno continuato a premere, senza riuscire ad entrare, gridando la propria rabbia. Dopo quasi un’ora di permanenza di tale pressione il corteo ha ripreso il percorso non autorizzato, sempre assediato dalle forze di polizia e dei carabinieri, fino a raggiungere il Palazzo dell’assessorato alla sanità regionale, con le porte sbarrate, dove si è bloccata la strada per tutta la permanenza e dove si sono appoggiati all’entrata gran parte degli striscioni. Qui sono iniziati al microfono i diversi interventi: il primo dei quali della rappresentanza del San Raffaele, seguito da altre situazioni sia nel campo sanitario che di altre categorie che hanno portato la loro solidarietà attiva, degli studenti della Statale che il giorno prima avevano subito l’attacco poliziesco all’interno dell’università, di occupanti di spazi sociali, di immigrati in lotta, del responsabile dei Cobas della sanità e un intervento del Segretario di USI-AIT in cui riportava la solidarietà dell’USI – AIT, sottolineando i motivi principali rivendicativi della giornata di sciopero, indicando nel processo di unificazione dei lavoratori e lavoratrici alla base e dell’unità del sindacati alternativi la carta vincente, invitando a proseguire su tale terreno e allargandosi a tutti i settori lavorativi.
Si dava anche appuntamento a partecipare all’iniziativa promossa in serata al Conchetta.

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