11.28.2012

Alla serrata dei padroni rispondiamo con l'occupazione degli impianti


Il padrone dell’ILVA risponde con la serrata alla sacrosanta richiesta di adeguamento sanitario/ambientale avanzata sia dai lavoratori/cittadini che dallastessa magistratura, ordinando l’arresto di dirigenti dell’Ilva responsabili di “disastri ambientali”. Era ora!
La chiusura degli impianti a freddo non direttamente coinvolti nel sequestro cautelativo e che, dunque, avrebbero potuto continuare a produrre rappresenta un’ulteriore dimostrazione del ricatto occupazionale con il quale i padroni – con tecnica vecchia come il cucco – cercano, con un ricatto meschino, di dividere i lavoratori mantenendo inalterati ed intangibili i profitti.


Nell’esprimere la massima solidarietà a tutti i lavoratori espulsi arbitrariamente dalla produzione li invitiamo:
  • A non abbandonare la fabbrica ovvero ad occuparla e presidiarla;
  • Pretendere, con forza, che una delegazione di lavoratori e di cittadini sia presente al tavolo di discussione convocato per giovedì a Roma dal Governo o, in subordine, che una delegazione di Governo qualificata a trattare in merito alla questione ILVA incontri – a Taranto – i lavoratori in lotta per la salute ed il lavoro.
Basta con i ricatti e la delega in bianco: nessuno – tranne i lavoratori dell’impianto ILVA di Taranto – è autorizzato a trattare con i padroni e con il governo.
UNIONE SINDACALE ITALIANA – AIT

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