Da Venerdì 23 a domenica 25 marzo 2012, presso lo Spazio Autogestito
“Libera Officina” di Modena, si sono svolti i lavori del XX° Congresso
nazionale dell’Unione Sindacale Italiana sez. A.I.T. a cui hanno
partecipato decine di delegate e delegati in rappresentanza delle
sezioni di Modena, Bologna, Trieste, Parma, Milano, Reggio Emilia,
Firenze, Livorno – San Vincenzo, Trento, Ancona, Brescia, Carrara e
Sarno.
Le presenze internazionali al Congresso hanno preso forma con il
saluto internazionalista portato dalla segreteria A.I.T. nelle persone
dei compagni Rolf Petter Larsen (segretario A.I.T.) e Einar Nymoen.
Anche la F.A.U.-A.I.T. tedesca ha portato i propri saluti e auguri di
buon congresso con la presenza in sala dei compagni Lars Rhone e Julia. I
lavori congressuali seguiti sono stati sempre molto intensi,
partecipati e dibattuti.
Esemplificativi i testi di comunicati e mozioni, approvate e fatte
proprie dal Congresso senza nessuna contrarietà, che qui si riportano.
10 Comunicato inviato alla manifestazione di Novara, Cameri: “Le
compagne e i compagni di USI-AIT, riuniti a Modena per celebrare il loro
20° congresso e festeggiare il centenario di fondazione del sindacato,
inviano il loro saluto solidale a chi, ieri come oggi e, sappiamo, anche
domani, è impegnato nella lotta antimilitarista, nello specifico contro
la costruzione e l’acquisto dei cacciabombardieri F35. Esprimiamo la
nostra assoluta vicinanza a tutti i compagni e le compagne oggi in
corteo dandoci appuntamento alla prossima iniziativa che tornerà a
vederci partecipanti.
Lo stesso saluto solidale va anche ai compagni impegnati nelle lotte
contro le devastazioni ambientali e l’occupazione militare del
territorio con sospensione di ogni diritto fatti in nome del profitto
del capitale: come è per il TAV in Val di Susa.”
Mozione 1: Ateneo Autogestito di Formazione Anarcosindacale
Il Congresso delibera la creazione di un “Ateneo Autogestito di
Formazione Anarcosindacale” avente sede di coordinamento a Milano. Si da
indicazioni affinché ogni sezione e settore si impegni a fornire uno o
più riferimenti nominali presso lo stesso Ateneo entro la fine del mese
di aprile al fine di creare un primo appuntamento nazionale entro la
fine di maggio.
Tale incontro – in forma seminariale – avrà come oggetto lo studio
critico della riforma previdenziale e del lavoro (ad opera dall’attuale
governo e del ministro Fornero) e si terrà a Milano.
Mozione 2: Dibattito sulla situazione socio-economica, sul
rilancio contestuale dell’Organizzazione e sulla prospettiva
autogestionaria in risposta alla situazione socio-economica
Considerando che la crisi del sistema del Capitale e statuale è
irreversibile e tende inesorabilmente alla distruzione del pianeta, e
che le risposte che essi danno sono solo risposte di morte, fame e
privazione, il XX Congresso dell'U.S.I. - A.I.T (Modena, 23, 24 e 25
marzo 2012) denuncia che le classi dominanti italiane, con il consenso e
su richiesta di quelle internazionali, hanno dato vita al “peggiore dei
governi possibili”, che interpreta ed attua l'ideologia capitalista
estremizzandone i suoi presupposti liberisti. L'allungamento dell'età
pensionabile, l'attacco al reddito da pensioni e lavoro, l'aumento delle
tasse - ai soli strati più bassi della popolazione - l'aumento del
costo della vita, le continue privatizzazioni di beni e servizi
pubblici, aggiungendo precarietà alla precarietà, ne sono le più
evidenti conseguenze. Il pesante attacco messo in atto con il nuovo
modello 11 pensionistico e con la riforma dell'art.18 della Legge 300/70
(Statuto dei Lavoratori) da governo e parlamento è emblematico di che
tipo di relazioni sindacali intendono avere le classi dominanti con i
lavoratori: nessuno. Queste riforme in realtà mascherano, malamente,
quello che è il vero obiettivo della manovra neo-liberista: una
fortissima riduzione dei salari, intesi come unica variabile su cui
agire dopo l'adozione dell'Euro, che ha reso impossibile l'utilizzo
della misura classica usabile in caso di crisi economica: la
svalutazione monetaria.
Gli obiettivi che il nostro Sindacato si propone di perseguire per
poter uscire dal guado rappresentato dal piano neoliberista sono:
– Il forzamento del blocco dei salari
– L'adozione di provvedimenti strutturali contro il costo della vita,
ad esempio recuperando forme di indicizzazione dei salari, come fu la
cosiddetta “scala mobile”. – La riduzione generalizzata dell'orario di
lavoro a parità di salario
– Una lotta a fondo contro la precarietà, attraverso l'abolizione
degli appalti con contestuale abolizione di tutte le forme di lavoro
precario. Questi obiettivi strategici vanno perseguiti attraverso il
collegamento dei lavoratori nei servizi pubblici con l'utenza, ed i
fondi necessari reperiti attraverso il taglio delle spese militari e di
quelle previste per le “grandi opere” inutili, dannose e nocive.
Riteniamo che nell'affrontare la questione occupazionale, sia necessario
un netto rifiuto della logica dello scambio tra la riduzione
dell'applicazione della cassa integrazione per ottenere una maggiore
copertura sull'indennità di disoccupazione.
– L'USI ritiene inoltre necessario far emergere nel conflitto sociale
un nuovo soggetto: quello delle disoccupate e dei disoccupati
autorganizzati, dei precari e dei lavoratori immigrati, in grado di
poter esercitare una propria forza rivendicativa, del diritto del
lavoro, rivolta soprattutto nei confronti delle istituzioni a tutti i
livelli.
– Ritiene quindi assolutamente necessaria la progettazione
dell'azione sociale legata all'azione rivendicativa, e l'adozione della
lotta diretta, anche ricorrendo a pratiche di riappropriazione. Vanno
inoltre rivendicate progettazioni di lavori “non inutili” e ancor meno
“nocivi”, ma ispirati allo sviluppo secondo il criterio del
perseguimento dei bisogni sociali e dell'interesse di pubblica utilità.
L'USI, oltre a questi obiettivi intermedi, intende contrapporre allo
Stato la formazione di una società basata sull'autogestione ed il valore
della solidarietà.
Per questo motivo l'USI è un sindacato che propone l'emancipazione
degli sfruttati. Per realizzarla riteniamo centrale lo strumento
dell'autogestione, sia nell'elaborazione di un progetto complessivo
dello sviluppo e dell'azione dell'Unione che nella vita quotidiana del
sindacato. Per progetto intendiamo, in sostanza, qualunque
manifestazione dell'idea di autogestione solidale e responsabile come
base dell'azione sindacale e, in prospettiva, della società che
vogliamo. In questo senso il progetto non può esistere separatamente
dalla pratica, in caso contrario sarebbe ideologia.
La vita sindacale quindi deve essere guidata dai principi
dell'autogestione, cioè della partecipazione diretta e responsabile
degli iscritti e dei simpatizzanti all'attività sindacale. Quest'ultima
per noi comprende i seguenti aspetti:
a) attività sui posti di lavoro, sia nelle controversie con la
controparte padronale che nella propaganda e nei rapporti tra colleghi e
altre sigle sindacali, ferme restando a questo riguardo le
responsabilità e competenze degli organi statutari;
b) attività e rapporti interni delle strutture nazionali e locali e tra le strutture nazionali e locali:
1) le assemblee sono sovrane (siano degli iscritti in una sezione
locale, dei delegati al CND o dei responsabili di un organo statutario),
secondo le loro competenze, al fine di promuovere e gestire la vita
sindacale a tutti i livelli;
2) nessuno può agire individualmente a titolo non personale senza un
mandato chiaro e legittimo dell'assemblea competente in quell'ambito di
azione. Esempio: il segretario nazionale non può nominare per iniziativa
personale delegati in rappresentanza dell'Unione, ma solo a seguito di
consultazione e approvazione tra le sezioni in un CND o tramite
consultazione a distanza di validità unanimemente condivisa;
3) evitare concentrazioni di cariche in una sola sezione o addirittura in una sola persona;
c) attività intese a promuovere la conoscenza e il radicamento del
sindacato tra gli sfruttati, siano volantinaggi, incontri pubblici a
tema, mostre, manifestazioni, cene e feste di socializzazione e
autofinanziamento, sia a beneficio del sindacato e del suo giornale che
di esperienze lavorative autogestite, mercati, laboratori artigianali o
artistici, eventuali servizi offerti al pubblico senza scopo di lucro;
d) promozione di attività lavorative autogestite.
In tutti questi aspetti crediamo che l'autogestione sia il
denominatore comune necessario, sia per mantenere la coerenza tra i
nostri principi e il nostro agire, anche in funzione di evitare
conflitti interni disgreganti, sia per garantire al sindacato la
possibilità di crescere attraverso un'immagine coerente e seria e,
soprattutto, attraverso l'accoglienza degli sfruttati in una struttura
in cui ognuno possa sentirsi parte attiva e importante.
Mozione3: Analisi del movimento sindacale e ruolo dell’anarcosindacalismo.
Il Congresso constata la crisi profonda che attraversa l'esperienza
storica del sindacalismo che si definisce alternativo al modello
concertativo espresso da cgil, cisl, uil e ugl. Questa crisi si dimostra
nell'involuzione verso un modello gerarchico, ideologizzato e fotocopia
di vetero segreterie partitiche di novecentesca memoria.
Il congresso rimarca e rivendica l'attualità e la specificità
dell'anarcosindacalismo come potenziale e vincente espressione di
modalità conflittuale a Stato e Capitale. Il Congresso da mandato ai
nuovi organismi esecutivi di esplorare la possibilità di avviare un
percorso che, vista la contingenza, porti ad iniziative comuni, con chi,
nel panorama sindacale e sociale, condivide le nostre stesse lotte per
obiettivi e strategie.
Queste iniziative, fuori da ogni accordo verticistico e dopo un
processo conoscitivo verso movimenti sociali su base economica scaturiti
dalla proletarizzazione del tessuto sociale, avranno il fine di indire,
se ve ne saranno possibilità e volontà realmente espressa dalla classe
lavoratrice, a partire dalle aziende e dal territorio, scioperi generali
nazionali e altere scadenze di lotta che si riterranno opportune contro
le attuali manovre del governo Monti. Finalità del processo conoscitivo
sopra detto è anche quella di creare sinergie con detti movimenti col
fine di allargare i consensi attorno a tematiche proprie dell'USI-AIT.
Insieme a tutto ciò il Congresso ravvisa la necessità di attuare, in
tutte le singole realtà nelle quali si opera quotidianamente, una
efficace campagna di informazione e di denuncia delle menzogne che
vengono diffuse, grazie all'asservimento dei mezzi di informazione, sul
reale significato e sulla drammaticità portata dalla manovre che stanno
colpendo le fasce più deboli della popolazione.
Ravvisiamo come, ancora una volta, la complicità del sindacalismo
concertativo, fiom-cgil compresa, sia stata determinante nel creare
questo stato di cose.
Il Congresso si è concluso con la presentazione, la votazione
e la nomina delle seguenti cariche statutarie senza nessuna espressione
di contrarietà:
Segreteria Generale Nazionale Segretario Enrico Moroni (Milano)
Vice Segretario Giuseppe Petita (Milano), Gianfranco Careri (Ancona)
Commissione Esecutiva Angelo Mulè e Roberto Chiacchiero (Milano),
Cesare Copeta (Brescia), Matteo Staglianò (Firenze), Vanni Borsini e
Valentina Barberini (Parma)
Commissione Internazionale Massimiliano Ilari, Emilia Arisi (Parma),
Davide Milanesi e Giorgio Franchi (Bologna), Mario Verzegnassi (Trieste)
Cassa Nazionale Roberto Borselli (Livorno san Vincenzo), Pino LoVascio (Firenze)
Redazione collegiale di “Lotta di Classe” Franco Bertoli e Daniele
Gozzi (Modena), Paolo Masala (Milano), Mariella Caressa (Ancona)
A conclusione di questi lunghi e partecipati lavori congressuali, non
si può non evidenziare il forte spirito solidaristico presente
all’interno dell’Unione cementatosi nel rilancio di una specifica
proposta anarcosindacalista attualizzata alle sfide che la
contraddizione Capitale-Stato-Lavoro comporta ad inizio XXI° secolo.
Sul solco tracciato cento anni fa, con i nostri sforzi, la nostra
proposta e la nostra militanza cercheremo di non sottrarci a questo
compito sicuri di avere, con profondo e rinnovato spirito
internazionalista, anche tutte le sezioni aderenti all’A.I.T.
W l’Unione Sindacale Italiana! W l’A.I.T.! W l’anarcosindacalismo!
www.usi-ait.org
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